Intervista per il giornale Albanese shqiptarja.com e video intervistra TOP CHANNELL



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http://www.top-channel.tv/video.php?id=22309     AL MINUTO 22:23


Noi albanesi abbiamo sentito e cantato “Buongiorno Italia, Buongiorna Maria/ con gli occhi pieni di malinconia….” E stato una bella sorpresa sentire adesso “Mirdita Albania” e per di più in Albanese, una canzone scritta da un cantante italiano. Come mai ha deciso di scrivere questa canzone?
Mirdita Albania è nata dopo un’esperienza di campo lavoro nei villaggi di Madice e Babice (Valona). Siamo stati dalle suore alcantarine che svolgono un gran bel servizio in Albania e che hanno messo a disposizione la propria vita per un progetto di fede. In quei giorni ho appreso un modo di vivere vicino e allo stesso tempo molto lontano dalla quotidianità Italiana. La cosa che maggiormente mi ha colpito è stata la storia di una nazione, di un popolo, il vostro, che a causa di persone di potere è stato nascosto per troppi anni dentro i propri confini senza avere la possibilità di vivere realmente la propria vita. Questo però è alla base di qualsiasi forma di rispetto nei confronti degli uomini, e sono contento che oggi non esistono più barriere, sono contento di condividere la mia cultura con quella di tutto il mondo e sono critico nei confronti di chi sostiene che non bisogna accettare “gente di altre nazioni” con la scusa che tolgono lavoro o che non si comportano bene. Ovunque c’è gente buona e gente cattiva quindi non ci resta che allargare i nostri orizzonti e crescere insieme ai fratelli e agli altri popoli.

Quando e stata la sua prima visita in Albania?
La mia unica volta in Albania è stata nell’agosto 2011. Ho avuto modo di girare tutta la nazione, dal nord al sud, di conoscere volontari, suore, consacrati, amici albanesi e di avere un quadro generale delle diverse regioni.

Che faceva in Babice e quanto tempo è stato li?
A Babice siamo stati circa una settimana e abbiamo fatto un campo laovoro. La mattina abbiamo ristrutturavamo la casa delle suore e nel pomeriggio tenevo lezioni di chitarra ai ragazzi. 

Lei scrive nella sua canzone di luoghi di detenzione, ragazzi con la chitarra … Come mai ha visto queste cose?
Nei vari giri fatti per conoscere tutta l’Albania abbiamo anche visitato dei luoghi di detenzione. Se non ricordo male la città era Scutari. Credo che qualsiasi luogo di detenzione privato di qualsiasi forma di rispetto e dignità nei confronti di chi deve scontare una pena, sia inammissibile. Auschwitz e le carceri comuniste secondo me erano molto simili. La gente, oltre a morire in modo atroce, veniva privata della dignità di uomo.
Le chitarre che cito nella canzone riguarda il corso che ho tenuto ai ragazzi! Purtroppo utilizzavano chitarre veramente malconcie! Ed in più erano in prestito… così una volta rientrato in Italia, tramite l’aiuto di amici e attraverso alcuni concerti che ho tenuto, siamo riusciti ad inviare 9 chitarre nuove! La suora e i ragazzi sono stati veramente entusiasti e per noi è stato un piacere contribuire alla crescita e alla cultura dei più giovani.

Le sue prime impressioni sull’Albania?
Appena sbarcato a Valona tutto mi è sembrato disordinato, al porto ognuno faceva un po’ come gli pareva! La dogana mi è sembrata un’immagine abbastanza sbiadita. Poi pian piano siamo entrati nell’ottica di vita locale ed è migliorata la situazione! In Albania ho conosciuto gente buonissima alla missione delle suore e, come in ogni nazione, anche persone poco rispettose. IL ricordo è però molto positivo e spero di ritornarci presto.

Adesso qual è il suo legame con l’ Albania?
Attualmente ho contatti con le suore in missione li e con tutti gli amici che mi hanno aggiunto in seguito al videoclip! Il legame è come gli altri sud del mondo: Scambio di energie!

Ho visto alcune foto del backstage della canzone. Una di loro mostra la nostra bandiera e  lei indossa una maglia rossa e nera con lo stemma dell’Albania. C’e anche una frase della canzone, “Ti sento già mia..” Come mai un italiano si sente cosi albanese?
La bandiera nel video rispecchia l’appartenenza di un popolo. In più mi piace molto la vostra bandiera! La maglia dell’Albania in quella circostanza l’ho indossata in un concerto di raccolta fondi per acquistare le chitarre da inviare ai ragazzi! “Ti sento già mia” sta ad indicare che quando decido di fare delle esperienze in altri posti anche lontani dalla mia cultura, mi immedesimo al massimo e cerco di condividere ogni situazione. Preferisco condividere e non giudicare gli stili di vita di un popolo. La crescita umana poi avviene attraverso il confronto.

Complimenti per la pronuncia delle parole in Albanese. Da chi le hai imparate?
Grazie per i complimenti ma devo migliorare la pronuncia! Nel villaggio facevamo anche scambio di battute in lingua albanese e i ragazzi e le suore mi hanno insegnato qualche parola!

Secondo lei chi saranno i fan di questa canzone gli albanesi o gli italiani?
Quando l’ho scritta ho voluto solo descrivere delle emozioni che ho provato. Ogni canzone si rispecchia negli uomini che ne condividono il significato.  Sono molto felice del fatto che sta piacendo in Albania e mi piace condividerla con voi. Anche in Italia piace e suscita curiosità nell’ascoltatore! 

Le piacerebbe cantare questa canzone in un concerto in Albania?
Mi piacerebbe tantissimo! E’ appena partito il mio nuovo tour 2013 dal nome DIGITALI TERRESTRI! Sto prevedendo anche delle tappe all’estero e venire in Albania sarebbe una gran bella soddisfazione per me!

Quando uscirà il suo album?
L’album è in lavorazione e spero che nell’arco di quest’anno sia già pronto in commercio. Nel frattempo collaboro ad altre iniziative musicali e sono già in vendita altri cd in collaborazione con altri artisti.

Lei e stato in Africa. Cosa vi attrae cosi tanto nel viaggiare?
Sono tornato da due settimane dalla madre Africa. Il viaggio in Benin è stata un’esperienza strepitosa. Formativa e di crescita eccezionale. L’africa mi ha insegnato ad avere rispetto di ciò che abbiamo e non pretendere sempre di più. Quando si incontra la miseria e la povertà negli occhi di uomini, donne e bambini, si capisce che i veri valori della vita sono ben altri. L’Africa mi ha regalato anche tantissime cose belle, come la condivisione, il ritmo, la musica, le danze, l’accoglienza e tanto altro!
Viaggiare per me è fonte di vita. Condividere e mischiarmi alle altre culture è un voler crescere e condividere le proprie competenze con gli altri popoli. Un viaggio con gli occhi e con il cuore di chi vuole apprendere e condividere un pezzo di strada insieme ad altri sguardi vale più di qualsiasi discorso economico o di semplice attaccamento ai falsi valori che i nostri giorni ci stanno trasmettendo.

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