Una giornata stupenda - Antonio F. Parisi



Una giornata stupenda  

 
 

Una giornata stupenda non crede?? Lasci stare che piove…  Starà di certo pensando perché non ho neppure l’ombrello! NO! Odio gli ombrelli! Poco divertenti, ingombranti, scontati! E non immagina quanti ne ho a casa! Ma oggi son voluto uscire senza ombrello! perchè saper vivere non è aspettare che passi il temporale, ma imparare a danzare sotto la pioggia!... bagnandosi è chiaro!                
Ah! E pensi che io non so proprio ballare! Davvero! Non rida! Riesco giusto un po’ ad essere coordinato per intenderci! Ma ho tanti altri …  canto, so cucinare, rifaccio il letto da solo!… e tanto tanto altro! … va bhè ora non vorrei annoiarla su quello che sono bravo o meno a fare!
Ma sta pensando ancora alla storia dell’ombrello??? …bene, vi racconterò un episodio… è accaduto ieri… Proprio ieri sera: venerdi 14 Maggio 2010 ore 22:30 circa. Bella serata, ero andato a teatro, tra tante maschere che lavoravano e centinaia di altre travestite da uditori!
Eh si! Un bel po’ secondo me erano nobili, di casata intendo, perché fosse per me titoli e sigari toscani si regalano a tutti! . . . tornando a noi, le dicevo, finito lo spettacolo, mentre stavo rincasando e parlavo con i miei amici, il mio cervello mi ha abbandonato … (risata)… ma cosa pensa! Intendo che mi sono assentato un po’ con la testa, insomma capita a tutti no! Anche a lei penso! è normale!  Starà già immaginando qualche gesto sconsiderato come spogliarmi nudo in una fontana! O che so, cose che farei è! Baciare la prima donna che passa! O gridare W la libertà!!!
 no no… tranquilla! Niente di tutto ciò!
…non sono pazzo! Mi piace solo interrogarmi! Come un esame!
E per l’appunto una  riflessione  mi stava interrogando da lontano.  
Pioveva. Proprio come ora. Un uomo si avvicinava verso me correndo per non bagnarsi, in realtà già lo era… si avvicinava sempre più tanto che la velocità fece cadere anche i fogli di giornale recuperati per limitare i danni della pioggia… ormai era li a due metri. Si fermò.
Pensai: “ecco un altro in cerca di soldi…” da meschino, abbarbicato alle mie dimensioni di uomo… si fermò  davanti a me. Lo guardai. Mi sorrise, in assenza di suoni, come se per un attimo il mondo avesse lasciato il suo ruolo di palcoscenico, vestendo gli abiti di spettatore pagante……… La sua sedia a rotelle era scivolosa più dell’asfalto… ……….. “vuole  solo  una mano per salire sull’autobus???” – gli chiesi incredulo – Rispose la sua schiena…  Mi imposi di tacere.
Eh già… cara signora è così che va… E sa di cosa stavo parlando con i miei amici??? Di questo tempo di merda che piove da una settimana!

Commenti

Post popolari in questo blog

TESTI DON TONINO BELLO

Imparerai - William Shakespeare

Le cento città - Vincenzo Costantino Chinaski