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Visualizzazione dei post da maggio, 2014

Non voglio fare l'imperatore - Charlie Chaplin

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«Mi dispiace, ma io non voglio fare l’imperatore. Non voglio né governare né comandare nessuno. Vorrei aiutare tutti: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo unirci, aiutarci sempre, dovremmo godere della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti. La natura è ricca e sufficiente per tutti noi. La vita può essere felice e magnifica, ma noi l’abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, fatto precipitare il mondo nell’odio, condotti a passo d’oca verso le cose più abiette. Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchine ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è vuota e violenta e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno a

Gazzetta e Attacco :)

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Lilian More, sarà in scena venerdì 9 Maggio alle ore 20:30,   presso il teatro sito nei locali di Sant’Antonio Abate a San Severo (FG), ad apertura concerto del cantautore apricenese Antonio Francesco Parisi. La giovane cantautrice cresciuta nell’interland milanese, chitarrista ed amante dei generi musicali pop, rock e punk, si ispira a band geniali e uniche nel loro genere come i Green Day, Blink 182, Offspring e Ramones. A soli 16 anni, dopo aver suonato con diversi gruppi decide di intraprendere la carriera solista lavorando al suo primo album: “Now we go!”. Lilian, all’anagrafe Linda Bosco, parla della sua musica come un inno ai giovani. "We don't care anymore", il suo primo singolo, nasce in occasione dei suoi 18 anni e racconta di come i teenegers vedono il mondo prima e dopo la maggiore età, dividendosi tra giovani responsabili e adolescenti affetti dalla "Sindrome di Peter Pan"! A breve il suo tour sbarcherà in Giappone dove il

Intervista integrale a YesDayNoDay

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Una bella e intensa intervista ad Antonio che ci ha dato una grossa mano a far conoscere il nostro marchio.  Da alcune sue risposte, interessanti spunti nella ideazione e realizzazione dei nostri prodotti. L'intervista è stata realizzata da Ciro Palumbo Qual’è stato il tuo YESDAY, il tuo punto zero dal quale sei ripartito?   Credo che la vita sia un “grande cappello di Napoleone”, in cui la nostra esistenza si diverte a fare su e giù per le salite e le discese! Di NODAY ne avrò avuti qualche miliardo! Ma come affermano grandi filosofie di vita il problema non è tanto il problema in sé, bensì la modalità con cui si affronta! I miei punti di ripartenza hanno sempre fatto leva fondamentalmente su tre cose: la fede, gli amici, l’arte. Per essere più precisi intendo arte come scrittura, danza, dipinti e teatro, musica… quindi arte prodotta ed usufruita! E crescendo credo che questi tre elementi siano strettamente interconnessi tra di loro! In più non potrei tralas